giovedì 12 novembre 2009

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Brianza. Vincenzo licenziato a 45 anni: "Sono senza prospettive ma non mollo"

20-07-2009

\ROMA. Non percepiscono lo stipendio da sette mesi, la loro azienda è in fallimento e ricevono aiuti solo dal Comune e dalla Caritas. Vincenzo, disoccupato forzato a 45 anni e in attesa della cassa integrazione, racconta così la situazione sua e dei 250 lavoratori del gruppo Lares-Metalli Preziosi di Paderno Dugnano, nella Brianza a due passi da Milano, dove dice di essere uno "dei meno colpiti perché senza famiglia". "Sono senza prospettive future" dice ma tuttavia "non bisogna mollare".
Giuseppe Mansolillo, delegato della Fim Cisl che da sempre ha seguito la vicenda, apprezza le parole del Pontefice che ha invitato poveri e disoccupati a non scoraggiarsi:"tengono viva l'attenzione su questi problemi" e spiega come i lavoratori, nonostante tutto, "non si danno per vinti".
La Chiesa, conferma dal canto suo Vincenzo, "sta aiutando con sostegni di denaro molti di noi con" anche attraverso il Fondo Tettamanzi anti crisi creato dall'arcivescovo di Milano.  I lavoratori del gruppo, attivo nella lavorazione di circuiti stampati e di oro, argento e metalli preziosi, da disoccupati forzati si sono così attivati attraverso veglie con la Parrocchia, presidi della fabbrica e manifestazioni per far conoscere la loro situazione. Anche oggi i lavoratori manifesteranno fino al Comune di Paderno.
Una situazione drammatica quindi fatta dell'impossibilità di pagare mutui e affitti, della stretta da parte delle banche ("non sono mancati no sulle rate dei mutui e sulla possibilità di anticipare la cassa integrazione"), del desiderio di continuare a lavorare a 40-50 anni e della difficoltà del mercato a reimpiegarli, in un momento di crisi. "Su 130 dipendenti della Lares ad esempio - spiega Vincenzo - solo una decina ha trovato lavoro, i più specializzati o i più giovani e a volte solo per contratti a tempo determinato". Su di loro anche l'amara beffa della burocrazia che non li fa accedere per quest'anno a molte agevolazioni: il reddito 2008 calcolato secondo l'Isee, quando ancora percepivano lo stipendio e il 730 segnava qualche guadagno, li esclude infatti fino al prossimo anno. Per loro quindi gli aiuti arrivano solo dal Comune di Paderno e da qualche comune limitrofo e appunto dalla Caritas. Oltre a questi, per chi lo ha, si mette in moto "il welfare familiare" ma a volte anche i congiunti più stretti condividono la stessa situazione.
La Lares-Metalli Preziosi erano infatti aziende radicate nel territorio che, in una piccola cittadina, significa lavorare fianco a fianco con parenti e amici e magari vedere un'intera famiglia, con tre figli, che lavora per la stessa azienda e che ora ha perso entrambe le fonti di reddito.

martedì 10 novembre 2009

Lettere dalla Rete SENZA STIPENDIO DAL 16 DICEMBRE

di 260 lavoratori senza stipendio da dicembre.
Caro Beppe,
volevo per la terza volta portati a conoscenza della situazione drammatica di 260 lavoratori (Metalli Preziosi, Lares) senza stipendio da 6 mesi, contributi non pagati per migliaia di euro, fatture strane,debiti con banche e fornitori.
Ma anche BMW, mercedes,barche da 26 metri e Aston Martin e tutte di grossa cilindrata, questo e' Marcel Astolfi, il padrone delle aziende.
Attraverso l'istanza di fallimento i dipendenti ottengono dal Tribunale di Monza, dopo continui rinvii per mancanza di documenti, un concordato
preventivo che prevede l'acquisto delle aziende da parte di una societą slovena avente Capitale sociale di circa 8700 euro , 1 solo dipendente e un bilancio del 2008 in perdita.
Di chi sara' questa specchiata azienda?
il concordato e' basato su ipotesi e nessuna garanzia scritta, ci sarebbero invece i soci di minoranza russi (proprietari di una piccola miniera d'oro) pronti a garantire l'acquisizione e far ripartire il lavoro (almeno x una azienda), ma qualcuno evidentemente non vuole che si vadano a scoprire le vere situazioni, dei libri, delle fatture, del caveau...cosa c'e' (o cosa ci dovrebbe essere) infatti nel magazzino di un'azienda che si chiama Metalli Preziosi?
Ti ricordo inoltre che dal 27 i 115 lavoratori della METALLI PREZIOSI SPA non possono piu' accedere alla ditta neanche per poter usufruire dei servizi igienici. Abbiamo scritto una lettera, a suo tempo, a tutte le Istituzioni possibili, dal Presidente della Repubblica in giu'; ad oggi attendiamo ancora risposta da parte di qualcuno.
Puoi trovare TUTTA la storia e TUTTI i documenti all'indirizzo www.quellicheaspettanoisoldidaastolfi.tk
Grazie in anticipo.

Trentenne cassaintegrato
"Un nuovo lavoro? Non lo troverei"

Un giovane operaio dell'azienda Casappa che dal 15 marzo sarà in cassa integrazione: "C'è malcontento tra i lavoratori, alcuni sono stati obbligati a prendere le ferie e non pagano più gli straordinari"
di Diletta Canepari
Il 15 marzo lo aspetta la cassa integrazione. Che le cose andavano male si era già capito qualche mese fa. Ha trent'anni, lavora alla Casappa. Spera che le cose si risolvano al meglio, ma non riesce a nascondere il pessimismo. Vive in provincia, in un monolocale. Non ha mutui, non pensa per il momento a una famiglia ma si guarda intorno. Licenziamenti, cassa integrazione, precariato e crisi finanziaria. Parole chiave, purtroppo, dell’oggi, a cui si legano le storie e i racconti di persone diverse che vanno però a costituire una classe davvero numerosa. Nessuna azienda, nessun territorio, nessun lavoratore può dire di non subire lo stato attuale delle cose sul fronte del lavoro. Noi abbiamo incontrato lui, operaio alla Casappa, azienda parmigiana che produce pompe oleodinamiche e che rappresenta un punto di riferimento per la nostra provincia. Un'azienda dove è stata annunciata la decisione di procedere con la cassa integrazione per 350 lavoratori su 376. In pratica il 90% della forza lavoro. L'azienda per tre mesi lavorerà al 50% del regime produttivo solito e ogni settimana resteranno a casa 175 dipendenti alla volta.

Quando ha compreso che ci sarebbe stata la possibilità della cassa integrazione?

E’ già qualche mese che i lavoratori sono stati obbligati ad usufruire delle ferie residue. Ci sono persone in ferie da dicembre. Dopo questo primo segnale piuttosto esplicito sono stati licenziati i lavoratori interinali e gli artigiani che però fanno parte di una cooperativa che lavorava per Casappa. Ora sembra proprio che dal 15 marzo molti di noi saranno in cassa integrazione. Ad alcuni hanno anche proposto di fare la cosiddetta “ settimana corta” e lavorare per meno giorni alla settimana.

In cosa consiste da voi la cassa integrazione?
Si alternano due settimane di lavoro ad una a casa. Alla fine del mese percepiamo il 75% del nostro stipendio ordinario, vi è una sorta di rotazione. Il meccanismo potrebbe andare avanti fino a giugno oppure prolungarsi fino a settembre. Questa condizione ci è stata naturalmente imposta dai datori di lavoro che hanno anche bloccato gli straordinari. Durante alcune ore si può vedere che c’è gente che sta lavorando gratis.

Come crede che reagirà a questa situazione?
Non mi rimane che provare ad andare avanti comunque nel mio posto di lavoro. Non mi sono neppure messo a cercare un altro impiego, perché tanto non lo troverei. La situazione appare grigia. Per ora non temo il licenziamento e spero in un cambiamento di corrente in grado di ristabilire le cose. Stiamo comunque lavorando con i sindacati anche se per ora non pare semplice trovare una soluzione ai nostri problemi.

Che aria si respira tra i lavoratori?
C’è malcontento. E per ora continuano ad esserci quei segnali che rivelano la difficoltà del periodo. Casappa non molto tempo fa ha aperto uno stabilimento in Cina e anche lì non sta andando molto bene. Inoltre, venendo a quello che possiamo constatare nella sede nei pressi di Parma, i maggiori fornitori hanno già provveduto a ritirare gli ordini dei materiali e dei componenti, di tutto ciò che siamo soliti utilizzare nel nostro lavoro.

Come considera il momento che si sta vivendo nel mondo del lavoro?
Difficile. Se fallisse l’azienda per cui lavoro vorrebbe dire che la situazione è davvero preoccupante. Per ora mi sembra grave ma non irrimediabile, per fortuna.
(02 marzo 2009)
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Gaetano Cona

Gaetano Cona
Tags: Cesano Maderno e dintorniUna
è un'azienda nata all'inizio del Novecento; l'altra invece ha
sessant'anni di storia. Due storiche aziende della Brianza - la Metalli
Preziosi e la Lares Cozzi - rischiano di essere cancellate dalla crisi.
I 265 operai e impiegati non accettano questo amaro verdetto: e da
venerdì stanno pr...esidiando i reparti delle due fabbriche, non
abbandonando mai i due siti produttivi. Né di giorno né di notte.
Quinto giorno di presidio consecutivo degli operai davanti ai
cancelli della Lares Cozzi e della Metalli Preziosi, entrambe in via
Roma, a Paderno Dugnano. I 265 tra operai e impiegati delle due
fabbriche specializzate in circuiti stampati e metalli non ricevono lo
stipendio da tre mesi. E il rischio è che per i lavoratori si apra un
periodo assai incerto e magari lo spettro della cassa integrazione e
poi della mobilità. I vertici che gestiscono le due aziende hanno
motivato il ritardo nel pagamento degli stipendi con una crisi di
liquidità, ma hanno esclus...
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Origine: www.mbnews.it
Crisi alla Metalli Preziosi e alla Lares Cozzi Economia Scritto da Marco Mologni Martedì 03 Febbraio 2009 13:59 Tags: Cesano Maderno e dintorniUna è un'azienda nata all'inizio del Novecento; l'altra invece ha sessant'anni di storia.
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Gaetano Cona
Gaetano Cona
Origine: lavoratoripreziosi.blogspot.com
Gaetano Cona
Raffaella Novati
Raffaella Novati
dio vede e provvede...
Ieri alle 22.17 · Elimina
Gaetano Cona
x tutti quelli ke nella loro vita hanno messo 1 pietra sopra.......e ke hanno voluto metterla x mettere la parola FINE!!!
Gaetano Cona
Gaetano Cona
Una bambina di soli 4 anni scrive a Babbo Natale:"Caro Babbo Natale voglio un fratellino!!". Babbo Natale risponde: "PORTAMI TUA MADRE!!".
Gaetano Cona
Questo, e' un gruppo destinato a tutti quelli che vorrebbero essere lasciati in pace.
Gaetano Cona
Per chi come me il 2009 è iniziato di merda, o comunque sta andando sempre peggio. Iniziato con la crisi e tutti a casa e poi tutto il resto, vediamo se ce ne sono tanti a cui va così male. Aggiunget...